HALLOWEEN - L.A.D.Y. (1985) (M) RARISSIMO LP 33 GIRI (DISCOTTO PRODUCTION)
    80
  $   87

 


€ 80 Sold For
Jan 17, 2016 Sold Date
Jan 7, 2016 Start Date
1 Number Of Bids
  Italy Country Of Seller
eBay Sold at
 
save auction  

Description

HALLOWEEN - L.A.D.Y. (Extended Play) (1985)
Rarissimo vinile della band glam vicentina in voga a metà anni '80.
Il vinile è tenuto benissimo, suonato poco. MINT
La copertina è tenuta bene ma c'è qualche segno del tempo. VG++
L'inserto interno è tenuto benissimo. MINT.
LATO A
- The night
- Samhain
- Evil power

LATO B
- L.A.D.Y.
- Angel in white
- Walkin' in the backstreet


Divisione della Discotto Productions, storica etichetta fondata nell'hinterland milanese da Roberto Fusar-Poli, la Discotto Metal pubblicò a cavallo degli anni Ottanta una serie di LP dediti a ristampe di band straniere e ad originali italiani (Hocculta, Elektradrive, Fil di Ferro), tra i quali sono in molti a ricordare il debutto degli Halloween. Il gruppo, quasi omonimo e contemporaneo degli amburghesi Helloween, nasce come terzetto ispirato come da tradizione dell'epoca alla N.W.O.B.H.M.: dopo essere apparsi nella prima compilation in vinile H.M.Eruption, i nostri entrano in studio a Vicenza per registrare il debut album intitolato L.A.D.Y., mai adeguatamente promosso o distribuito per il fallimento della casa discografica che avverrà di lì a poco, contribuendo -suo malgrado- a fare della band una realtà di culto e del disco un oggetto oggi raro ed ambito dai collezionisti.

Con l'eccezione della outro On the Streets, un minuto e mezzo di strumentale da stadio alla We Will Rock You che conclude l'ascolto, L.A.D.Y. è un disco tirato e consistente dal riffing più malizioso che epico, quasi voyeuristico. Al ritmo della batteria roboante di Carr viaggiano chitarre semplici e disciplinate in palm-muting, strofe cantate con attitudine glam che sembrano volersi limitare a riempire diligentemente la metrica e qualche special rallentato, durante il quale il trio riesce a costruire una timida, sognante atmosfera. La migliore tecnica esibita è quella del friulano Fabio Drusin alle sei corde: tra ritmiche ed assoli, il contributo del fondatore degli W.I.N.D. (tra le realtà italiane più interessanti di oggi, dediti ad un rock/blues in salsa southern) è prominente e caratterizzante, capace da solo di definire con classe e sensibilità il suono rock degli Halloween. "Sono passati vent'anni, ricordo un grande entusiasmo, una grande vera e sana passione di fare musica, senza interessi... ricordo lunghi viaggi in treno, notti in bianco nelle sale d'attesa delle stazioni, un grande amore per la musica, come ora, ma i tempi "generazionali" erano altri, più sani e genuini", dirà il chitarrista a citymusic.it ripensando ai tempi di L.A.D.Y.. Riascoltando il disco, operazione che peraltro ha il pregio di non stancare, si percepisce come una certa attitudine umbratile, di quel metallaro sinistro che spaventava chi come me approcciava per la prima volta questo genere di musica, ben si coniuga con un'attitudine tutta italiana per melodia ed arrendevole musicalità. Il risultato, che mai si realizza in un vera integrazione, è comunque un prodotto interessante e dotato di una sua mediterranea personalità, mortificato nella produzione monocorde così come nella voce nasale del suo cantante, ma non privo di passaggi languidi, trascinanti, a loro modo riusciti. Tra uno scoppiettante ticchettio del vinile e l'altro, è il risvolto dark che contraddistingue la parte centrale del disco a fare di L.A.D.Y. un prodotto di nicchia che, pur nella sua deludente brevità (venti minuti) nasconde il nero intenso e profondo della sua ricerca: coraggioso nel coltivare, tra tante disco-compilation del Belpaese, la sua anima più oscura, nei solchi del vinile si ritrovano azzardi progressive, passaggi evocativi e di struggimento sincero. E basta un attimo di disattenzione per ritrovarsi dalle trame fitte di Evil Power al glam spensierato della title-track, canzone ammiccante che ricorda Alzati la Gonna della Steve Rogers Band (1988). Cori, ritornelli, assoli, cow-bell e l'orgasmo femminile malamente simulato nel finale -un irrinunciabile & pepato classicissimo- fanno tutti parti dello stesso pacchetto, e della stessa arlecchinesca esperienza: nonostante le idee messe in campo dal gruppo non raggiungano mai livelli per i quali valga la pena scrivere a casa, e poche siano le immagini davvero evocative tratteggiate nei testi ("devastation in the skies" non è male, però), l'intreccio di batteria e cori convince ed intriga, regalando al trio una dimensione geograficamente internazionale (America, Gran Bretagna, Svezia) e musicalmente universale.

L'ascolto dell'EP finisce col confondere ed intrigare, tanto mobili e diverse sono le luci che ne accompagnano l'esecuzione: dai Black Sabbath ai Motley Crue, passando per l'heavy classico e l'horror di Dario Argento (Phenomena e la sua colonna sonora con Iron Maiden e Motorhead sono non a caso perfettamente contemporanei), L.A.D.Y. è cinque canzoni eppure la promessa di tante altre, è la testimonianza di una band stilisticamente indecisa oppure troppo decisa nel perseguire una sua nervosa diversità, è il manifesto programmatico di musicisti capaci, nella semplicità asciutta e fascinosa della formazione a tre, di creare ora momenti complessi, ora episodi class/glam/epic dal gusto accessibile e quasi pop. Tra l'oscurità della sua copertina ed il rosso carnoso delle labbra stampate sopra ci sono un mondo di colori e contaminazioni possibili (love metal?), un universo sensuale di sangue e passione al quale gli Halloween alludono con l'ingenuità di una band desiderosa di percorrere la propria strada, abbozzando una contaminazione articolata e complessa in probabile e sfrontato anticipo sui tempi. 
(Recensione Metallized)

http: www.metallized.it/recensione.php?id=7401





price rating